Under17 Silver – Ci vuole un tempo supplementare

F.FRANCIA – SB SAMOGGIA  61 – 57 (14-20, 6-15, 25-10, 8-8 – 1dts 8-4).

F.Francia: Veronesi 6, Cavallina 7, Beccari, Brighenti 14, Balotta, Patella 14, Landi 12, Mengoli, Pedini 8. All.  Mazzetti, Vice Vignoli.

Samoggia: Fontana, Vavassori 7, Menzani 4, Valletta, Zanoni 19, Vignali 7, Gherardi 12, Trovò 8, All. Sernesi

Finalmente i nostri ragazzi della Under17 Silver calcano nuovamente il campo di casa, dopo un lunghissimo stop. L’ultimo incontro disputato al PalaVenturi risale al 4 dicembre dello scorso anno. L’avversario che dobbiamo affrontare è un degno contendente che ci ha sempre dato del filo da torcere. Per entrambe le squadre però ci sono assenze importanti, le rotazioni dalla panchina sono scarse, bisogna fare attenzione a non commettere falli superficiali.

Partenza a razzo da parte dei ragazzi in maglia celeste amaranto allenati da coach Sernesi, ottime penetrazioni e buoni tiri lungo il perimetro consento un parziale importante fin dai primi minuti di gioco. I nostri ragazzi appaiono appesantiti e lenti incapaci di reagire a tanta energia. Cavallina suona la carica realizzando appena da fuori area il primo canestro che ci sblocca, una penetrazione di Brighenti e un ottimo movimento dentro l’area di Pedini sembrano il segnale che coach Mazzetti stava aspettando come reazione al gioco dinamico della Scuola Basket Samoggia.

E’ un fuoco di paglia, Samoggia continua a martellare con le sue penetrazioni da parte di uno scatenato Vignali coadiuvato da Zanoni e Gherardi. I ragazzi di capitan Balotta però non ci stanno e Brighenti piazza due tiri dall’arco dei 6,75 per terminare la prima frazione con solo 2 possessi pieni di svantaggio.

Comincia il secondo quarto, ma la musica non cambia, i nostri ragazzi non sembrano minimamente reagire alla velocità di attacco dei nostri avversari che fino a questo momento sembrano padroni del gioco sia in attacco, sia in difesa. Siamo decisamente più lenti. Il secondo tempo si conclude con ben 15 punti di svantaggio e il volto dei nostri ragazzi è decisamente demoralizzato. Riposiamo senza andare in spogliatoio per via delle normative sanitarie vigenti.

Chi si aspettava urla di rimprovero da parte del nostro coach rimane deluso. Al contrario, lavagna alla mano, ripasso dei giochi in attacco, ma soprattutto difesa, più aggressiva e consapevolezza dei propri mezzi. La breve lezione però fa breccia nell’orgoglio dei nostri che entrano in campo molto più determinati.

Ora le cose vanno decisamente meglio. Si vedono gli aiuti in difesa, tutti vanno al rimbalzo e come spesso accade, quando difendi bene, arrivano anche i canestri in attacco. Infatti non mancano i tiri da 3 e Cavallina insieme a Patella, autore di ben 3 bombe consecutive, sono gli artefici di questo portento, finendo il terzo quarto in pareggio, recuperando così tutto il ritardo di 15 lunghezze accumulato.

Ultimo periodo e finalmente passiamo addirittura in vantaggio, forse la panchina corta di Samoggia comincia a farsi sentire, ma Zanoni piazza verso lo scadere il tiro da 3 del pareggio, così saranno i supplementari a decretare il vincitore.

Oramai la stanchezza si fa sentire per entrambe le squadre, più di una volta ci sono interruzioni dovute ai crampi rallentando il termine della competizione. Azione in attacco purtroppo non siamo precisi, Pedini con un rimbalzo sontuoso realizza subendo fallo, tutti i compagni di squadra esultano, anche dalla panchina, che sia il colpo vincente? Samoggia non ci sta e Trovò grazie ad una penetrazione sul fondo pareggia.

Sale in cattedra Veronesi che non si è mai risparmiato in tutta la partita e trova un buon fallo. Con un due su due ci riporta in vantaggio, ma il capolavoro è di Landi lottatore su tutti gli angoli del campo. Fermo anche lui per un minuto dovuto ai crampi, viene servito sotto le plance e con uno splendido movimento spalle a canestro trova due punti facili appoggiando al tabellone.

I titoli di coda scorrono con Cavallina che fa due su due ai liberi. Finisce 61 a 57, dalla nostra forse abbiamo avuto la panchina un po’ più lunga e una maggior precisione dalla lunetta, dall’altra abbiamo aspettato troppo tempo per cominciare a macinare il nostro gioco.

La strada però inizia a ridefinirsi dove l’avevamo lasciata. Forza ragazzi, forza Francesco Francia !